La Missio della Congregazione Sacra Famiglia come è desiderio dello spirito cristiano, è l’annuncio del Regno di Dio a tutti gli uomini, poveri e ricchi, del sud del mondo e del nord, questo lo immaginiamo tutti. Ma non tutti probabilmente sanno come tutto ciò si declina per la nostra famiglia religiosa. La Sacra Famiglia fondata da Santa Cerioli nel 1863, ora è presente oltre che in Italia, in Brasile e dal 1997 in Mozambico, paese che secondo le stime Onu del 2008 occupava il penultimo posto per grado di ricchezza, Pil e sviluppo.
La Sacra Famiglia ha aperto la prima Casa in questo Paese nel 1997, a Marracuene nei pressi di Maputo, la capitale, una seconda l’anno successivo a Maxixe, a 450 km dalla capitale ed è in costituzione una terza, quella di Mongue dove vivono e lavorano padre Vittorio Carminati e fratel Gianfranco Giassi.
A Marracuene, i padri svolgono diverse attività interessanti:
– Una casa accoglienza per 70 bambini senza genitori e famiglia
– Una scuola dell’infanzia
– Corsi di recupero per i bambini che frequentano la scuola pubblica collocata proprio nei pressi della missione
– E soprattutto una scuola di secondo grado che ospita più di novecento alunni: iniziativa che ha avuto inizio nel 2010 e ora è la le scuole più ambite dalle famiglie del distretto di Marracuene che conta più di 120 mila abitanti (es. Blood Diamond – Diamanti di sangue, con Di Caprio, 2006 è stato girato in parte a Marracuene e Maputo, e non in Sierre Leone e Rodesia-Zimbabwe)
A Maxixe, le attività sono ancora più interessanti:
– Ci sono 15 comunità attorno alla città di circa 110 mila abitanti. Dal 2004 i missionari hanno messo in funzione dodici scuole dell’infanzia, quasi una per ogni comunità. Che significa: pozzo per l’acqua, struttura quasi sempre in muratura per ospitare dai 150 ai 300 bambini. Ad ogni bambino vengono garantiti i tre pasti canonici, una istruzione che si va sempre più specializzando e una prima assistenza medica.
– E soprattutto a Maxixe è in attività dal 2006 la Unisaf, Università pedagogica Sacra Famiglia, con più di 170 studenti frequentanti. Le facoltà ora sono 8 e come ha lasciato detto il Direttore del distratto di Inhambane, provincia estesa quanto a metà del territorio italiano, questa scuola sta cambiando la storia di questa provincia!
Mongue. Eccoci finalmente: dista 21 km da Maxixe, conta solo 20 mila abitanti, ma le famiglie vivono quasi tutto in case di canisso, paglia. Dal punto di vista naturalistico, Mongue si trova sopra il mare, nei pressi della baia di Inhambane e per noi che viviamo a Bergamo la sua bellezza ci conquista subito. Personalmente posso comunicarvi le mie sensazioni: ho vissuto a Mongue tutto il mese di Agosto con 31 giovani e ragazzi ed stata un’esperienza entusiasmante.
Cosa c’è a Mongue? Cosa stanno facendo i missionari?
Innanzitutto è dal 2005 che p. Vittorio vive proprio presso la missione abbandonata da decenni e con un po’ di pazienza e con gli aiuti che non gli sono mai mancati dall’Italia ha riordinato
– l’attività parrocchiale, la sacramentalizzazione e la catechesi di bambini e adulti
– ha fatto costruire un centro di accoglienza per pellegrini che giungono a Mongue per ritiri e incontri; funziona ora anche per chi dall’Italia vuole vivere un po’ a contatto con una natura ancora incontaminata e nello stesso tempo provare a inculturarsi nella realtà africana
– dal 2010 ha avviato una scuola professionale per falegnami e saldatori
– ora sta costruendo una bella scuola dell’infanzia proprio accanto all’antica missione; è un lavoro che va un po’ per le lunghe, ma in Mozambico la prima cosa che occorre imparare è la pazienza. In realtà i lavori in muratura sono giunti ad una soluzione soddisfacente, manca ancora il tetto e tutti gli impianti, ma qualcosa è fatto…
– Grazie a questa bella iniziativa, ‘Cuochi per bene’ credo che potremmo dare la possibilità a Fratel Franco di terminare la cucina e costruire il refettorio.
– Cucina e Refettorio serviranno in primis per i bambini che frequentano la scuola dell’infanzia di Mongue e poi per una scuola professionale per cuochi. La scuola dell’infanzia, anche se non esiste una struttura confacente funziona già dal mese di maggio. I bambini che la frequentano sono circa un centinaio: il numero aumenta tutti i giorni. Nonostante non ci sia una casa accogliente, i genitori li mandano volentieri in missione perché sanno che avranno tutti i giorni tre pasti garantiti e delle brave insegnanti che si preoccupano della loro educazione e prima istruzione. Molti di loro, infatti, parlano il ghitonga o shizua, pochi il portoghese, che è la lingua ufficiale di tutto il Mozambico. L’istruzione della scuola dell’Infanzia permette a questi bambini di imparare il portoghese e cominciare a leggere e scrivere le lettere dell’alfabeto. Personalmente posso dire di aver trascorso alcuni giorni con i bambini e le loro insegnanti: ho provato sensazioni che rimangano e segnano la vita di chiunque ama i bambini.
– Il progetto vuole puoi aiutare alcuni giovani a diventare provetti chef: difficile sapere come sarà il futuro prossimo di questo paese e se ci sarà un sviluppo, ma il turismo primo o poi diventerà fonte di lavoro e ricchezza. Il Mozambico presenta paesaggi fantastici e sorgono già qua e là Resort confortevoli, per lo più voluti e gestiti da imprenditori turistici che vengono dal Sud Africa. Già Fra Alessandro che vive a Marracuene, ha fatto in modo che alcuni dei giovani della casa di accoglienza frequentassero scuole per chef con ottimi risultati: già hanno trovato impiego presso alcuni ristoranti della capitale e con il frutto del lavoro si sono già costruiti una bella casa in muratura e costituito famiglia, loro che ero orfani di genitori. Lo stesso, grazie anche al nostro sostegno, può avvenire a Mongue, ce lo auguriamo.
Non può mancare un grazie sentito a tutti gli artefici e organizzatori di questo evento:
– Enrico e Roberto Cerea del Ristorante Da Vittorio (Brusaporto)
– Stefano Arrigoni e Paolo Benigni dell’Osteria della Brughiera (Villa d’Almè)
– Daniel Facen del Ristorante Anteprima (Chiuduno)
– Ezio Gritti dell’Osteria di Via Solata (Bergamo Alta)
– Loredana Vescovi e Camillo Rota dell’Antica Osteria dei Camelì (Ambivere)
– Paolo Frosio del Ristorante Frosio (Almè)
– Mario Cornali del Ristorante Collina (Almenno San Bartolomeo)
– Pierangelo Cornaro del Colleoni dell’Angelo (Bergamo Alta)
– Giuliano Pellegrini del Ristorante Lio Pellegrini (Bergamo)
Grazie mille a tutti i convenuti. Gesù amava ripetere: ‘il regno d Dio è simile a una re che ha indetto un banchetto… con cibi eccellenti e vini succulenti’. Che questa cena regali anche a noi salute e felicità.