Vangelo Gv 21, 1-19
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade… E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e cosi pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli»…
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Quante volte Pietro avrà parlato con Gesù: il Vangelo è niente di fronte ai lunghi colloqui tra di loro! Pietro l’aveva accolto in casa sua: chissà quante serate avevano passato insieme! Quante volte a Pietro sarà rimasto stampato nel cuore il fatto che lo vedeva alzarsi la mattina presto e andare a pregare. Ed ecco che Pietro si trova a dare l’esame. Sentite cosa dice il Signore a Pietro: «Mi ami tu?». Non se lo aspettava, l’ha messo in confusione. Gesù non gli ha chiesto il diritto canonico, o cose del genere, no: «Mi ami tu?». Alla terza domanda Pietro dice: «Io non ti rispondo più: Signore, tu sai tutto, dì tu se io ti amo! Per conto mio, tu lo sai che ti amo. Ma il resto, dimmelo tu, Signore! ». Gesù gli dice: «Pasci le mie pecorelle!». Quando chiederete: «Signore, cosa devo fare?», lui dirà: «Mi ami tu?». Non è superficiale questo! State tranquilli che dove c’è l’amore, si dà la vita; dando la vita dai tutto te stesso; dando te stesso farai tutto quello che 1o Spirito ti dirà, ma soprattutto rimarrai umile. Ricordatevi sempre che il segreto è lì: «Mi ami tu?».