Mercoledì – Ottava di Pasqua

12509708_944104395678013_8938044420766750129_nVangelo Lc 24, 13-35
… Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?»… «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno… lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele… ». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?»…
_____________________________________________________

Gesù cammina con loro, ma essi non riescono a riconoscerlo. Perché? Sono vicini eppure sono molto lontani. Gesù è nella dimensione del risorto; essi invece sono troppo immersi in se stessi. Si erano creati delle illusioni, avevano accarezzato dei sogni: quel profeta poteva servire al loro scopo. Invece la condanna a morte, la Crocifissione: era andata proprio male! Gesù non demorde ed entra nel loro animo passando attraverso i loro discorsi. Li toglie dalla solitudine chiedendo loro: «Quali discorsi state facendo?» Essi riversano il loro tormento; Gesù va dritto al problema: devono accettare Gesù per quello che è, accettare un Messia diverso da quello che si erano costruiti, accettare un Gesù non a uso e consumo proprio! «Sciocchi e tardi di cuore. Bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria»: l’efficacia della missione di Cristo richiede necessariamente la sofferenza. Perché era necessario che Gesù soffrisse? Perché ha scelto di amare sino all’estremo. Lui è Dio e l’amore per natura sua contiene in sé l’immolazione, perché l’amore vero si scioglie perché l’altro fiorisca.