Vangelo Mt 21, 33-43.45-46
… «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna… La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono… »… «… Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro…
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Gesù viene crocifisso per invidia dei capi, ma nel medesimo tempo quella morte libera tanti e tanti dal dominio dell’invidia. Quella morte espia il peccato d’invidia, cioè purifica (espiare = purificare) gli uomini da quel peccato e apre una nuova via nei rapporti umani. Allo stesso modo tutti coloro che portano su di sé le conseguenze dei peccati degli altri (gli «angeli crocefissi»), uniti a Gesù espiano (purificano) tutti coloro che vengono a contatto con loro ed avviano un processo di purificazione che si estende sempre più. Così si forma un nuovo popolo, il popolo santo di Dio.