Ciao, vi rendo partecipi di 2 episodi vissuti in questi ultimi giorni: uno felice e l’altro sconvolgente.
Sabato mattina ho celebrato il matrimonio di Maria e Ernesto. Maria era una ragazzina che arrivò nel nostro centro 11 anni fa con i suoi tre fratelli (orfani). Era pelle e ossa come pure i suoi fratelli. Ora è abbastanza robusta, seria e responsabile, è diventata una donna di fiducia, proprio da sposare. Ernesto, invece è sempre stato ben robusto fin dal primo giorno del mio arrivo in Africa e che ebbi modo di conoscerlo. Anche lui è cresciuto nel nostro centro. Poi continuò gli studi in qualità di seminarista nella nostra comunità di Maxixe. Comprese che non era la sua vocazione. Fortuna volle che incontrasse un impiego che gli permettesse di guadagnarsi di che vivere fino ad oggi in qualità di giornalista. Ebbene, loro due si erano conosciuti nel nostro centro e quest’ultimo sabato giunse il giorno del loro matrimonio. Il refettorio del centro si trasformò in ristorante. Tutto ben abbellito per l’occasione. Cosicché, trascorremmo l’intera giornata per l’evento che ci coinvolgeva in prima persona. Hanno ringraziato per tutto quanto hanno ricevuto, riconoscendosi debitori della loro maturazione.
Domenica mattina, a causa del guasto che ancora un’altra volta bloccava il batelão alla banchina del fiume fin dal mattino precedente, mentre attraversavo il fiume con la barchetta per recarmi poi a piedi alla comunità (distante circa 5 km) che mi attendeva per la messa domenicale, mi venne in mente la triste notizia che giunse nel pomeriggio di sabato mentre festeggiavamo i due giovani. Una famiglia (5 persone) perse la vita a causa della barca che si capovolse mentre stavano attraversando il fiume. Ancora oggi le notizie relative alla disgrazia sono confuse e poco chiare. Questa mattina celebrai il funerale di 3 persone che il fiume ha restituito. Le altre 2 ancora non sono state trovate.
Ieri sera stavo scrivendo questa mail, poi venne a mancare un’altra volta la corrente e non potei inviare. La corrente dopo 20 ore è tornata solo nel pomeriggio di oggi. Questa sera ho completato quanto avevo scritto aggiungendo il toccante vissuto di oggi.
Non avevo mai celebrato un funerale con tre bare. E quando mi trovai di fronte, l’impatto è stato molto sconvolgente ed emozionante. Come potevo celebrare … con l’inevitabile emozione che tentavo in tutti i modi di trattenere senza riuscire? Ero di fronte ad una mamma (che conoscevo), a sua figlia (che frequentò alcuni anni fa la nostra scuola materna) e alla nuora defunte? Tantissime persone … Mi impegnai per superare me stesso … con una prolungata pausa di silenzio, mentre la mia emozione e quella di molti, insieme ai familiari scoppiò in lacrime …
Invitai a ripetere lentamente con me le parole del salmista (Sal 129), affinché le parole entrassero dentro: Dal profondo a te grido, o Signore: Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera … fino ad arrivare all’ultima parola del salmo che permise di asciugare le lacrime e ritrovare una pace interiore. Il Signore con la sua presenza delicata e silenziosa aveva ricolmato di pace e di conforto gli animi di tutti e dei familiari. Grazie al Signore, la messa venne celebrata con partecipazione e senza grida e pianti.
Insieme nella preghiera, vi auguro pace e bene.
(29 settembre 2014)