Ed ecco un esempio pratico di come l’amore richiama amore. Ed ecco come chi ha ricevuto tanto riesca a donare tanto, senza se e senza ma.
Carlo Benincasa (questo è il nome del giovane benefattore) è tra l’altro autore di alcune raccolte di poesie. Carlo Benincasa, Metastasi dell’abbandono, Aletti Editore. E sempre dello stesso autore, Vento e acqua, Albatros.
Carlo è solo una brava persona che vuol rendere merito ai suoi due genitori adottivi: Ludy e Gualtiero, che lo hanno cresciuto con amore infinito. In loro memoria vuol lasciare una cospicua parte della loro eredità come fondo perenne. Gli interessi che matureranno annualmente daranno la possibilità di mantenere l’adozione di un seminarista e di un universitario e in più collaborare significativamente alla costruzione di un’asilo nel distretto di Marracuene in Mozambico.
Pubblichiamo questa meravigliosa iniziativa nella speranza che altre persone, che ne abbiano la possibilità, possano seguire il suo esempio aumentando il fondo creato da Carlo affinché gli interessi possano essere utilizzati per scopi benefici.
Di seguito il pensiero d’amore che accompagna e da significato profondo alla donazione di Carlo:
” Tra i tanti doni che ho ricevuto da Dio, il più prezioso, quello che custodisco gelosamente nel cuore, sono i miei genitori. Parlo dei miei genitori adottivi, quelli che mi hanno cresciuto nella carità fatta persona. Dei genitori naturali non ho memoria, ma nemmeno rancore per le loro scelte di vita. Dei miei genitori adottivi invece ringrazio il loro avermi voluto bene al di là di ogni cosa, prendendosi sulle spalle una persona, una storia, che non conoscevano e questa per me è la carità. Amore senza se e senza ma, senza gli schemi mentali che spesso ci cuciamo addosso, un amore donato per la volontà di farlo. Come non raccogliere questi gesti, questi semi di bontà che mi hanno consegnato, per far crescere attraverso me altri germogli d’amore? Eccomi quindi pronto a raccoglierne l’eredità e ad onorarli nel modo ed attraverso i sentimenti che mi hanno donato. Amare gli altri, a prescindere, accarezzarli con la propria presenza, con la condivisione delle loro difficoltà. Da quì nasce l’idea del progetto che prende il nome di papà e mamma (Progetto Ludy e Gualtiero) e che trova nell’aiuto agli ultimi, i più bisognosi, le sue fondamenta. Grazie alla Sacra Famiglia di Bergamo ed ai padri e sorelle che la animano, ho scelto di portare il mio piccolo contributo al Mozambico, dove la Sacra Famiglia opera da tanti anni con tanti sacrifici e tanto amore verso quelle periferie esistenziali tanto care (e non v’era dubbio) a Papa Francesco.
Il progetto nella sua semplicità è un progetto ambizioso. Ha l’ambizione di durare per sempre e di poter venire incontro alle esigenze di quanti più “attori” possibili in questo nuovo spettacolo che Dio ci ha donato.”
Un abbraccio
Carlo