DOMENICA DELLE PALME

palme-preghieraVangelo Lc 22, 14 23,56
Quando venne l’ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio»… Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!»… Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!»…
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Non c’è una redenzione che non passi attraverso la croce. Ricordatevi la scena della Crocifissione, quando il ladrone vicino a lui dice: «Salva te stesso e anche noi!» (cfr. Lc 23,35-43). Ma il Signore rimane sulla croce. Essi non potevano capire che egli diventava re di giustizia, di verità e di amore in quel momento, sacrificato sulla croce. Io grido, a me prima di tutto, ma anche ad ognuno di voi: non scendete dalla croce, non scendete dalla croce! Le croci nelle quali ci mette il Signore non sono quelle belle, grandi croci che tutti possono vedere e che fanno esclamare, con ammirazione: «Oh! Il crocifisso! Quanto è santo!». Sono invece tutte quelle croci piccole piccole, che rimangono nascoste sotto la schiena e che nessuno vede: sono le più scomode e nessuno ti batte le mani, perché nessuno vede che sei in croce; è una croce scomoda, ma tu non scendere dalla croce! La realtà non redenta dell’altro – la sua cattiveria, il suo egoismo, il suo odio, la sua superbia, la sua ristrettezza mentale (come la tua), il suo peccato – è quello che ti crocifigge. Ma mentre tu accetti di essere crocifisso dal suo peccato e, pur non avendo peccato vieni trattato da peccato, in quel momento tu redimi il tuo fratello. Io non so se tu vedrai la redenzione su questa terra, so solo che quella è la via della redenzione.

S. GIUSEPPE, SPOSO B.V. MARIA

19-marzo-san-giuseppe_1Vangelo Mt 1, 16.18-21.24a
Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto…
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Tra Giuseppe e i genitori di Maria era stato fatto il contratto matrimoniale scritto. Il matrimonio diventava completo quando lo sposo portava in casa sua la sposa. Il rapporto con un altro uomo nel periodo tra il contratto e la coabitazione era considerato adulterio e veniva applicata la pena capitale. Giuseppe aveva piena stima di Maria, conosceva la sua santità, e siccome era in suo potere rompere il contratto matrimoniale senza dire i motivi (in segreto), Giuseppe scelse questa via. Il suo cuore era già nel nuovo testamento. L’angelo del Signore, il messaggero mandato direttamente da Iahve, apparve in sogno a Giuseppe e gli rivelò il nome del bambino: Gesù (salvezza). Quel bambino sarà il Salvatore; il popolo sarà salvato dai suoi peccati, cioè sarà trasferito in una nuova creazione e formerà una nuova umanità. Giuseppe ebbe così, per primo fra gli uomini dopo Maria, l’annuncio del vangelo (la bella notizia di Gesù) e, avendo un cuore secondo Dio, l’abbraccio pienamente. Dio gli diede il compito di essere padre del suo figlio unigenito diventato uomo. Giuseppe è stato il primo padre affidatario della storia. Egli deve essere nominato patrono dell’affidamento universale. Abbi il cuore secondo Dio come Giuseppe e pensa ad essere padre o madre affidatario / a.

Venerdì – 5° di Quaresima

Cattura8Vangelo Gv 10, 31-42
… «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dei”? Ora, se essa ha chiamato dèì coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”?…
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Gesù è nel Padre per cui non ha nulla al di fuori di lui che possa costituire la sua sicurezza e il suo supporto. Se noi, come Gesù, facciamo nostro cibo la volontà del Padre, non abbiamo paura di mettere in discussione le nostre sicurezze. Se noi non adoriamo le nostre sicurezze, Dio può compiere in noi il suo cammino, confermiamo la vita nostra alla vita di Gesù!

Giovedì – 5° di Quaresima

Cattura10Vangelo Gv 8, 51-59
… «… Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?» Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “E nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io 1o conosco e osservo la sua parola… »…
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Gesù si e manifestato per quel che è e ha detto: «Prima che Abramo fosse io sono», «Io e il Padre siamo una cosa sola» (Gv 8,32). Questa è la verità reale e la giustizia. Per giustizia si intende sempre la corrispondenza alla realtà obiettiva. La cosa vera ed obiettiva è che lui è il figlio di Dio ed è Dio, è qui la mia consolazione. Dio per noi è Gesù e il volto di Dio è il volto di Gesù. Lui è Dio, però è Dio uomo, uomo risorto, uomo vivo, uomo che ha i sentimenti stessi dell’uomo. La mia natura di uomo è già in Dio. lo sono già dentro di lui ed egli è fisicamente esistente, fisicamente vivo.

Mercoledì – 5° di Quaresima

Cattura6Vangelo Gv 8, 31-42
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato… ».
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Non sentiamo il bisogno di imporre a nessuno Cristo, ma abbiamo nel nostro cuore di cristiani una segreta speranza ed una grande certezza: veniamo tutti da lui, e allora noi apriamo gli uomini a Cristo perché sappiamo che si accelera il loro cammino di liberazione («la verità vi farà liberi») e perché non ci sarà mai contrasto tra Cristo e la vera umanità. Cristo rivela l’uomo all’uomo e lo rende libero nella verità.

Martedì – 5° di Quaresima

Cattura14Vangelo Gv 8, 21-30
… «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati»…
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Gesù è venuto su questa terra per noi, perché l’eternità non è altro che la continuazione di quello che noi siamo nel tempo. Lui è venuto per salvare noi, oggi, in questo momento. Ogni momento è l’oggi di Dio. Egli è venuto per salvare noi, per tirarci fuori dal male nel quale ci troviamo. La sua è una proposta di vita per farci vivere. In che cosa consiste essenzialmente questa proposta? Nel camminare nell’amicizia con Dio lasciandoci amare da Lui e amandolo. La proposta che ci fa è di farci vivere come familiari di Dio, persone che hanno in sé lo Spirito Santo, il Padre e il Figlio, farci vivere come una sola cosa, come fratelli, farci vivere quindi nella novità dell’esistenza. Il significato della sua morte non è altro che quel grido forte che proviene dal suo amore verso ogni uomo. Quand’è che noi ci accorgiamo del grande amore di Dio, di quello di cui noi abbiamo veramente bisogno dentro di noi? Quando alziamo il nostro sguardo a Cristo Crocifisso. Accorgersi di tutto questo grande amore di Dio vuol dire rimanere sconvolti e cambiare vita!

Lunedì – 5° di Quaresima

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Prima lettura Dn 13, 1-9.15-17.19-30.33-62
In quei giorni, abitava a Babilonia un uomo chiamato Ioakìm, il quale aveva sposato una donna chiamata Susanna… Appena partite le ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero da lei e le dissero: «Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di passione per te; acconsenti e concediti a noi. In caso contrario ti accuseremo… »… Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me»…
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Coloro che ragionano secondo la fede, amano secondo la virtù della carità, hanno la speranza e la prudenza dello Spirito, sono come Susanna. La prudenza della carne ti fa dire: «Quanto ci guadagno, quanto ci perdo?» Invece la prudenza dello Spirito ti fa dire: «Quanto ci guadagna il Regno di Dio, quanto ci perde?» Mentre ragioni così cresce la giustizia agli occhi di Dio (la giustizia umana è così piccola), la fortezza («Non mi sono tirato indietro») e la temperanza (esseri di Dio che camminano per lui). Dobbiamo arrivare a vivere su questa terra come fossimo già in cielo!

Domenica – 5° di Quaresima

v-quaresimaVangelo Gv 8, 1-11
… «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?»… «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei»…
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Quando mi metto davanti a Gesù mi chiedo: «Gesù, cosa sentivi dentro di te verso quella donna, verso quelle persone? Tu vedevi tutto in un’altra luce, vedevi gli uomini che non camminavano secondo la volontà di Dio ma tu li hai amati! E di fronte a quella donna cosa provavi? Quella donna cercava una felicità, ma tu le volevi bene e volevi che quella donna incontrasse il Padre…» Ad un marito che è stato tradito da sua moglie, io consiglio di mettersi in orazione e far coincidere la propria volontà con la volontà di Dio, chiedendo di far passare dentro di se tutti i sentimenti di Gesù. Se invece di guardare la moglie che lo ha tradito, l’umiliazione che ha provato, l’orgoglio infranto, si mette in Gesù chiedendo: «Gesù, i tuoi sentimenti falli passare dentro di me», piano piano sente che i suoi sentimenti, e il suo pensiero arrivano a coincidere con Gesù e allora, mentre la sua carne odia, il suo spirito arriva a perdonare e, mentre si salva, salva anche sua moglie! Tu continui a far del bene a chi ti fa del male, dici bene di chi ti dice male, preghi per chi ti perseguita, presenti la guancia destra a chi ti ha percosso sulla sinistra? È il tuo amore che è rimasto preso da Gesù!

Sabato – 4° di Quaresima

12800405_969904893097963_6560739604192177085_nVangelo Gv 7, 40-53
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?… ». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui…. «… Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!»…
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Quelli che non andavano a scuola della Bibbia venivano disprezzati. Gesù non è andato alla scuola rabbinica, tuttavia la gente rimaneva sbalordita per quel che sapeva. Perché ha fatto la scelta di non andare? Gesù, Dio che è la pienezza della perfezione, ha scelto di essere trattato come i pastori che erano considerati peggio degli zingari, come le prostitute: essi non potevano andare alla scuola rabbinica perché appartenenti alla categoria dei “cani della terra”. Lo scopo della meditazione, della lettura della Parola di Dio è chiedersi perché Gesù ha fatto quell’azione, chiedersi il motivo profondo. Allora l’intelligenza del Vangelo diventa la mia vita e diventa pensare come la pensa Gesù, sentire come sente lui, in modo che Cristo sia nel mio cuore.